PASOLINI 45 ANNI DOPO – Andrea Cecconi
PASOLINI 45 ANNI DOPO – Andrea Cecconi
Sebbene Pasolini sia scomparso già da alcuni decenni, dalla notte del suo drammatico assassinio, avvenuto all’Idroscalo di Ostia, il 2 novembre 1975, in circostanze ancora non del tutto chiarite, non hanno perso tuttavia di attualità le sue analisi e le sue drammatiche previsioni sul nuovo ‘potere’ del consumismo sulla società italiana. Un ‘potere’ che, secondo lo scrittore, avrebbe determinato una vera e propria “mutazione antropologica” in grado di omologare gli individui in due categorie: quella dei produttori da un lato, e dei consumatori dall’altro, capovolgendo cosi il ‘valore dell’essere’ in quello ‘dell’avere’. Padre Balducci, che ebbe occasione più di una volta di confrontarsi con il poeta di Casarsa, non mancò di esprimere, nei suoi confronti, una certa perplessità per il rimpianto da lui manifestato verso i valori legati ad una visione di Chiesa preindustriale e preconciliare, ma manifestando tuttavia, sempre, verso Pasolini, un’indiscussa stima morale, arrivando fino a scrivere, ricordandone la figura dopo la morte, che pur “nella contraddittorietà delle sue scelte, vibrava sempre, come una lingua di fuoco, la sua coscienza”.