“La vita francescana degli studenti a Firenze” – di Giulio Gori su “Il Corriere Fiorentino”

“La vita francescana degli studenti a Firenze” – di Giulio Gori su “Il Corriere Fiorentino”

di Giulio Gori
da “Il Corriere Fiorentino” del 10 febbraio 2024
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Per uno studente è davvero impossibile vivere a Firenze? «Chi è spesato dai genitori ce la può fare. Ma uno studente lavoratore, con gli stipendi che ci sono, difficilmente arriva a coprire le spese che servono a sopravvivere». Alberto Mini studia Lingue e letterature straniere, milita nell’Unione degli Studenti, e per pesare il meno possibile sulla sua famiglia riesce a limitare le spese con mille accorgimenti: dal fare la spesa solo al discount a trascorrere intere giornate in biblioteca per non spendere di riscaldamento a casa. Ma ogni accorgimento può diventare inutile, la vera differenza la fa l’affitto, tra i pochi che trovano una buona occasione e i tanti costretti a sostenere i prezzi di mercato.

Per uno studente medio sopravvivere a Firenze significa poter disporre di quasi 1.400 euro al mese solo per le spese essenziali, senza una pizza, una birra o un cinema. Secondo Tecnocasa, il prezzo medio di una camera singola a Firenze ha ormai superato i 500 euro al mese; arrivare a 700 tra bollette, condominio e internet, è un attimo. Altri 500 euro al mese servono per la spesa, alimenti e prodotti di igiene e pulizia. 50 al mese per l’abbonamento ai mezzi pubblici, sempre che si abbia un reddito basso, altrimenti 65. Poi ci sono le tasse universitarie, estremamente variabili in base al reddito, ma che difficilmente pesano meno di 70 euro al mese, a cui vanno sommati almeno 50 euro al mese di libri. Il totale che si ottiene è più alto dei redditi netti dei camerieri a tempo pieno con contratto nazionale (circa 1.200 al mese), figurarsi di chi è costretto a lavorare part time o in nero. Tanto più che nel conteggio non rientra neppure il capitolo di scarpe e vestiti.

Alberto in realtà spende un po’ meno di questa media. È tra i fortunati che riescono a spuntare un buon contratto d’affitto: «Pago 340 euro al mese per una singola a Firenze Nova, mi è andata bene, ma i prezzi del centro ormai si stanno spingendo verso la periferia». In casa sono in quattro, «ma la usiamo solo per dormire: passiamo le giornate in biblioteca per non spendere di riscaldamento». Così, i quattro compiono il miracolo e spendono 95 euro al mese a testa per tutte le bollette. Ma se lo scorso anno il laureando in letteratura irlandese andava a mangiare giorno e sera alla mensa universitaria, quest’anno si fa il pranzo a sacco, perché il costo dei pasti è aumentato del 50%, da 3 euro a 4,5. A queste spese vanno aggiunge 850 euro all’anno di tasse universitarie e 650 euro di libri per otto esami annuali.

Niente mezzi pubblici, invece, perché chi come Alberto ha uno scooter, se la cava comunque con 80 euro, poco di più del prezzo dell’abbonamento ad At. Il risultato è che, senza contare i vizi («a mangiare fuori non vado praticamente mai») e conducendo una vita molto morigerata, Alberto pur di poco sfonda il tetto delle mille euro al mese solo per le spese essenziali, che poi «è più di quanto si guadagnano tanti studenti che lavorano». Altro che discoteche, stravizi, viaggi: la vita dello studente fuori sede a Firenze è francescana, per forza. E per chi non ha una famiglia alle spalle l’impresa sfiora l’impossibile. «Bisogna riconoscere che il nostro Diritto allo studio eroga le borse per tutti gli aventi diritto — dice ancora Alberto — Ma non vale lo stesso per gli alloggi. Su quel fronte la situazione è pessima».

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