LA MESSA IN STREAMING – Stefano Evangelista
Durante la quarantena e nel periodo successivo sono continuate le messe in streaming, in diretta Facebook dalla pagina https://www.facebook.com/ernestobalducci1922/ passando dalla cappella degli Scolopi alla maestosa chiesa della Badia. Ci stiamo organizzando per continuare con le dirette, per offrire un utile supporto di testimonianza e di partecipazione in questi difficili momenti. L’iniziativa della comunità di Badia è stata anche “recensita” sul Corriere Fiorentino da Mario Lancisi, in un articolo che potete leggere qui di seguito:
SCUOLE PIE PADRI SCOLOPI ( Via Lamarmora 35, Firenze)
DOMENICA 3 MAGGIO ore 11
CELEBRANTE: padre Sergio Sereni (e concelebrante padre Franco Graiff)
DURATA DELLA OMELIA: 17 minuti
PRESENTI: trasmessa via facebook
VANGELO: Gv 10, 1-10
In quel tempo, Gesù disse: «… chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore… egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori(…)e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce
“Saluti da Jesi”. “Saluti da Vienna! Distanti e vicini”. “Buona celebrazione e buona domenica”. “Un affettuoso abbraccio a Padre Graiff e Padre Sergio. Buona domenica. Ivo”. Finisce la quarantena, inizia la Fase 2 ma le messe vengono celebrate ancora in streaming (forse il ritorno delle celebrazioni eucaristiche dovrebbe avvenire il 24 maggio) e durante la celebrazione scorrono saluti e ringraziamenti. Siamo nella cappella dei padri Scolopi che gestiscono una delle scuole cattoliche più frequentate e note di Firenze (tra gli allievi i poeti Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli), dove ha insegnato anche padre Ernesto Balducci, di cui proprio in questi giorni sono stati ricordati i 28 anni dalla morte.
La messa è concelebrata da padre Sergio Sereni, priore generale degli scolopi italiani e da padre Franco Graiff, per decenni figura di spicco tra gli insegnanti di via La Marmora. L’omelia, 20 minuti la durata, è spartita tra i due. Ed è una novità. L’impronta di padre Sereni è più esegetica: commenta i testi, sia il Vangelo di Giovanni, quello del buon pastore, che la lettera di Pietro. Padre Graiff invece punta più sulla morale, e attualizza le letture. L’ omelia a due voci appare efficace: un’idea per il domani?
Si chiede, padre Graiff, chi può essere oggi il buon pastore? Risposta: “Si pensa sempre ai vescovi, ai parroci, a figure ecclesiali. Io invece indico due categorie di persone: i genitori e gli insegnanti. I primi hanno un’autorità che devono saper esercitare, dando sicurezza ai figli mentre gli insegnanti devono prendersi cura dei ragazzi”. Autorità e amore., scuola e famiglia, due mondi cruciali della ripresa dopo la “peste” del coronavirus.
Padre Sereni invece si sofferma molto sulla lettera di san Pietro per sottolineare che la fede non è solo adesione alla dottrina, ai principi, ma si qualifica soprattutto per i comportamenti, le opere, gli esempi. “Egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca; insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia”, scrive Pietro e padre Sereni chiosa che Cristo deve essere il punto di riferimento dell’”uomo nuovo”. Di un nuovo umanesimo, orizzonte valoriale per il dopo pandemia.
Mario Lancisi