Il sogno di padre Ernesto Balducci: le fedi religiose in dialogo per costruire l’Uomo Planetario

Il sogno di padre Ernesto Balducci: le fedi religiose in dialogo per costruire l’Uomo Planetario

 

Toscanaoggi, 13 ottobre 2024

«L’Uomo
Planetario» è
tra gli scritti di
padre Ernesto
Balducci uno di
quelli che più hanno segnato il
dibattito culturale. Nel testo,
padre Balducci indica in Gesù il
prototipo di «uomo planetario»
in cui le frontiere storiche,
politiche, culturali sono
abbattute. E l’universalità del
messaggio del Cristo non è, per il
padre scolopio, il risultato di
argomentazioni teologiche, ma
viene colta nei gesti concreti con
cui Gesù stesso andò incontro ai
poveri, ai miti, agli afflitti, ai
perseguitati. L’universalità
dell’annuncio cristiano appare
evidente, scrive padre Balducci,
«proprio nel momento in cui,
sollevato sulla croce, egli entrò
nell’agonia ed emise il suo
spirito, spogliato di tutte le
determinazioni. Non era più,
allora, né di razza semitica, né
ebreo, né figlio di David. Era
universale, com’è universale il
nulla della morte, e com’è
universale la qualità che in
quell’annullarsi divampò:
l’amore per gli altri fino
all’annientamento di sé. È in
questo annientamento per amore
la definizione di Gesù, uomo
planetario».
Non è un caso quindi che proprio
questo testo sia stato scelto per
inaugurare la nuova collana
editoriale nata dalla
collaborazione tra la Fondazione
Ernesto Balducci e Gabrielli
«L’ editori: «Per una cultura
di pace». La collana nasce
dal pensiero di Ernesto
Balducci (sacerdote,
intellettuale, autore di
numerosi libri) del quale la
Fondazione che porta il suo
nome (e che ne detiene i
diritti d’autore) promuove
l’eredità spirituale e di
contenuti. La pace è uno dei
tanti temi a lui cari, che ha
lungamente approfondito
nelle sue omelie e nei suoi
interventi in tutta Italia.
La nuova edizione de «L’Uomo
Planetario» offre quindi uno
dei libri più significativi del
pensiero balducciano, nella sua
sintesi di uomo che, superando
le barriere geografiche, culturali,
religiose, etniche, abbraccia in sé
i valori del pianeta intero. A cura
di Pietro Domenico Giovannoni,
il libro viene aperto dalla
prefazione dell’arcivescovo di
Firenze Gherardo Gambelli.
«Come non concordare con
Balducci – scrive l’arcivescovo –
sulla necessità che ogni fede
religiosa si metta da una parte in
condizione di sincera autocritica
e dall’altra in autentico dialogo
con le altre tradizioni religiose?
Come non mettersi con Balducci
in cammino nella costruzione di
un’etica planetaria in cui ogni
fede religiosa contribuisca con la
sua ricchezza specifica di verità e
di amore alla costruzione di
quell’uomo planetario che Dio
aspetta con ansia e trepidazione?»
Il libro e la
collana editoriale sono stati
presentati al Cenacolo del
Fuligno durante un incontro alla
presenza, oltre che del curatore
Pietro Domenico Giovannoni,
anche dello stesso arcivescovo
Gambelli, della presidente della
Fondazione Balducci Grazia
Bellini, della teologa Cristina
Simonelli, del frate domenicano
Alessandro Cortesi e di
Cecilia e Lucia Gabrielli
della Gabrielli editori.
La collana proporrà la
nuova edizione di alcuni
testi di padre Balducci
che con le sue
riflessioni ancora oggi,
drammaticamente, ci
interpella sul piano
etico, storico,
antropologico. Ogni
pubblicazione sarà
curata in modo tale
da contestualizzare il
suo pensiero
attraverso gli
approfondimenti di
studiosi e personaggi
contemporanei. Faranno parte
della Collana «Per una cultura di
Pace» anche testi originali di
donne e uomini su tematiche in
sintonia con il progetto culturale
ed editoriale e con i temi cari a
padre Balducci.
«Questa collana, da noi
fortemente voluta e che ha
trovato in Gabrielli editori la
giusta casa – sottolinea Grazia
Bellini, presidente della
Fondazione Ernesto Balducci –
nasce per una cultura che dia
spazio a pensieri nuovi sul tempo
presente, all’ascolto, al dibattito,
allo scambio, secondo un’etica
non già soffocata nel suo
manifestarsi dalla necessità di un
presunto realismo. È “di pace”
perché è possibile scegliere un
altro modo di vivere la storia ed
esserne responsabili: la pace
come un’architettura, diceva
padre Balducci, della società,
della convivenza, difficile e
preziosa, fra le diversità. Per “Una
cultura di Pace” per promuovere,
con uno sguardo ampio,
universale e umano, una
memoria rinnovata e attiva che
sappia leggere nella storia i bivi, i
crocevia spesso occultati da una
razionalità che colloca
nell’inevitabile la scelta del
conflitto e della guerra».
L’iniziativa è realizzata grazie al
contributo di Fondazione CR
Firenze e Città Metropolitana di
Firenze e al supporto della
Fondazione Montedomini.

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