8 Dicembre 2023 Immacolata Concezione
8 Dicembre 2023 Immacolata Concezione
Prima Lettura Gn 3, 9-15.20 Dal libro della Genesi
Salmo Responsoriale (Sal. 97)
Seconda Lettura Cor 1, 3-6, 11-12
Dal Vangelo secondo Luca Lc 1, 26-38
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Gesu viene come Colui che incarna, in modo totale, questa possibilità
impossibile — la chiamerò così — del mondo secondo amore. Egli ha vissuto
appunto come emarginato, senza potere. La sua vita e le sue Parole esprimono
questa luminosa alternativa.
Dinanzi al tribunale di Pilato che è come la formalizzazione dei poteri di
questo mondo, Egli si presenta come l’alternativa totale. Pilato non capisce
che cosa è la Verità, perché la verità di cui Gesù parla non è scritta dentro i
dizionari filosofici del potere. E una verità che non genera fanatismo né
contrapposizioni. Gesù è la Verità. Il Vangelo è un libro: la verità è Gesù,
Gesù nella sua concreta straordinaria manifestazione di quelle possibilità
primordiali, cioè della volontà del Dio creatore.
Maria entra nell’alternativa dicendo: «Sia fatto di me secondo la Tua Parola».
E questa la purezza di Maria: nell’essere totalmente obbediente per fede al
disegno di Dio. Così noi siamo entrati nel mistero, ma rimanendo — come
vedete — coi piedi sulla nostra terra. Riflessioni come queste io le faccio ogni
qualvolta devo domandarmi se hanno ragione — ad esempio — i vescovi
francesi che dopo aver richiamato il principio dell’amore universale, dicono
che tuttavia la force de frappe è una necessità storica. La necessità storica! In
questo momento saranno dei saggi politici, porteranno un appoggio al loro
governo, ma non mi si dica che parlano con la sapienza primordiale. Noi
vogliamo degli uomini che annunciano il Vangelo non con la preoccupazione
prudenziale, ma con la profezia che ci sconvolge, che ci fa ripensare, che
rimette in crisi le nostre sicurezze. Perché poi, quando si accetta quella logica
si arriva a dire che la responsabilità è degli altri! E infatti i vescovi francesi
dicono che la responsabilità è del marxismo leninismo che minaccia il mondo.
Ecco qui l’accusa agli altri, la fuga dalle nostre responsabilità.
Ma perché i peccatori sono sempre gli altri? Dobbiamo uscire da questa
tentazione. Il Vangelo non ci porta formule pratiche sul come fare. Nel mio
dibattito politico io posso poi portare il contributo della mia opinione. Questa,
ad esempio: che oggi è un principio assoluto e ormai coincidente con le
necessità fisiche del mondo, quello della rinuncia alla sicurezza delle armi
perché altrimenti moriremo tutti. Questa prospettiva della fine cade opportuna.
Essa è al polo opposto della creazione. Là cominciarono le cose: qui stanno
per finire. Un peccato si commise alle origini e un peccato si commetterà alla
fine. Simmetrico al primo.
Per essere nella fede, nella purezza che ci viene simboleggiata da Maria,
dobbiamo uscire da questa logica del peccato.
Da “Il Vangelo della pace” vol.1 anno A