23 Aprile 2023 III Domenica di Pasqua
23 Aprile 2023 III Domenica di Pasqua
Prima Lettura At 2, 14, 22-33
Salmo Responsoriale (Sal. 15)
Seconda Lettura 1Pt 1, 17-21
Vangelo secondo Luca Lc 24, 13-35
.. C’è in noi una capacità che ci supera, che è oltre le nostre effettive realizzazioni
questa luce che ci penetra dentro ci fa vedere, senza dare a questa parola nessun
significato di evento psicologico eccezionale, anzi accettando questa dimessa
domesticità di Dio che non è nel rumore, nel chiasso, nel comizio ma è nella trama
dei rapporti in cui l’uomo scopre se stesso nell’altro. In questa reciprocità, tessuto
altissimo delle possibilità umane, in cui si celebra l’amore — l’amore coniugale,
l’amore familiare, l’amore dell’amicizia — entra, con passi silenziosi, il mistero di
Dio. Il resto è menzogna.
Vorrei anche dire che anche se la fede rimanesse al livello della speranza, non fosse
niente di più che una speranza in cammino, benediciamo Dio perché anch’essa è
fede. Non ci permetteremo di separare i credenti dai non credenti perché questo
appartiene, ancora una volta, alla nostra volontà di dominio. Noi lasceremo a Dio il
giudizio. Ci sono persone che vivono nella speranza e non hanno visto ma il regno
di Dio è nel loro cuore. Questa è la nostra certezza. Allora la nostra coscienza di
credenti si fa mite, non discriminante, non aggressiva; non si permette di
distinguere chi è con noi e chi è contro di noi perché tutto questo è prima del
limitare, e prima dell’evento. Questo nuovo modo di credere è come una esigenza
che nasce dalla «condotta vuota dei nostri padri». Voglio ripetere questa parola
forte. La condotta dei nostri padri è stata vuota perché essi ci hanno insegnato a
credere come «credere, obbedire e combattere». Essi ci hanno inserito in una
visione di fede che portava in sé un istinto oscuro di aggressività verso gli altri. E
condotta vuota e nefasta. Noi dobbiamo ricominciare come se davvero alla nostra
generazione fosse affidato — è il mistero di Dio — il compito di realizzare una
presenza di fede che abbia i tratti, la mitezza e la fecondità della fraternità fra gli
uomini.
Da “Gli ultimi tempi” vol.1 anno A