Non c’è tempo – di Giuseppe Grazzini – novembre 2020
Non c’è tempo
La preoccupazione per la scomparsa dell’umanità dovrebbe essere molto forte oggi, come mostra l’orologio degli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists che ci assegna solo pochi minuti prima della fine.
https://thebulletin.org/doomsday-clock/current-time/#
Purtroppo i gas climalteranti fino ad oggi accumulati stanno provocando effetti gravi, non solo sciogliendo i ghiacciai delle nostre Alpi, ma anche quelli della Groenlandia. Secondo notizie di marzo, in due mesi da quell’isola sono scesi a mare 600 miliardi di tonnellate d’acqua, il doppio di quanto si è sciolto nei 17 anni precedenti, portando ad un innalzamento del mare di 2,2 millimetri in due mesi; ed in Antartide abbiamo avuto temperature sopra i 18°C in questa estate australe, mai prima registrate. Lo scioglimento dei ghiacci sulla terraferma fa aumentare il livello dei mari, di cui cresce anche la temperatura, con conseguente incremento di frequenza e forza di tempeste e venti. Non possiamo aspettare ad intervenire, dobbiamo cambiare il modello di sviluppo e realizzare opere di mitigazione del danno.
Sono nati movimenti che hanno registrato una partecipazione mai vista prima in tutto il mondo.
Risultati? ulteriori allarmi e proclami come il Green New Deal europeo.
Cina e USA continuano a litigare, Bolsonaro distrugge il Brasile e la foresta Amazzonica, in Russia si perde petrolio dove si scioglie il permafrost (terreno congelato da millenni) e si programma la conquista dell’Artico, in Libia e Siria continuano le guerre di Turchia, Russia e mondo arabo per controllare risorse petrolifere, il Mediterraneo registra nuovi confronti per i giacimenti di gas.
Su tutto si stende la pandemia da coronavirus con i suoi morti, blocco delle economie e crisi sociali.
In Italia? Il programma discusso negli stati generali convocati da Conte prevedono la transizione ecologica con lo sviluppo delle fonti rinnovabili insieme alla realizzazione di grandi opere per l’alta velocità ferroviaria, reti di telecomunicazione, autostrade e finanche si riparla del ponte sullo stretto di Messina! A Firenze si vuole aeroporto, nuovo stadio, tramvie a gogo; la Regione Toscana stanzia milioni per incentivare il trasporto aereo. Settore in crisi profonda in tutto il mondo che ha contribuito notevolmente alla crescita delle emissioni di CO2 tanto che si vanno studiando futuribili aerei ad idrogeno che, se realizzabili, comincerebbero a volare dal 2035. Comunque non si prevede di tornare ai miliardi di passeggeri pre-covid, dato che i costi saranno molto più alti malgrado i finanziamenti degli stati, anche per il fallimento di molte compagnie aeree.
Sono già alcuni anni che si dice che occorre limitare le emissioni di CO2 e simili per evitare di superare i due gradi di incremento della temperatura media mondiale nel “prossimo decennio”, ma sembra che nessuno ascolti. Tutte le opere proposte nel breve periodo, alcune anche sul lungo, aumentano le emissioni climalteranti e consumano risorse, cioè contribuiscono ad innalzare la temperatura della biosfera la pellicola sottile che permette la vita sul pianeta (20 km di spessore dalla cima dell’Everest al fondo della fossa delle Marianne). Questa estate abbiamo avuto incendi in Australia, in California, raggiunti i 38°C in Siberia dove, causa scioglimento del permafrost, si è aperta la caccia all’avorio dei mammut, ma si sono anche liberati batteri come l’antrace.
Occorre ridurre da subito le emissioni di CO2 per evitare non i cambiamenti climatici già in atto, ma un loro incremento esponenziale. Le recenti emergenze climatiche in Italia non sono eccezionali, sono la normalità dell’attuale situazione climatica in cui abbiamo avuto un innalzamento più elevato di temperatura nell’Artico e nel Mediterraneo. Dobbiamo adattarci ad una condizione in cui sono frequenti forti venti e piogge, tentando di non peggiorare la situazione.
Occorre muoversi perché a rimetterci sono e saranno i più deboli, fisicamente ed economicamente.
Se qualcuno riuscirà ad andare su Marte, non saranno certo miliardi di cinesi, indiani, africani etc. né tantomeno milioni di italiani! La pandemia ha aumentato le disparità sociali e nell’attuale crisi milioni di persone hanno visto peggiorare la propria condizione economica in Italia e nel mondo.
La crisi economica legata alla pandemia e le avverse condizioni climatiche fanno prevedere una carenza alimentare in molti paesi. Il Nobel assegnato al programma alimentare dell’ONU vuol essere uno stimolo ad una presa di coscienza.
Abbiamo conoscenze, strumenti e capacità, ma siamo incoscienti e ciechi.
Dobbiamo affrontare la difficilissima sfida di uscire dalla crisi socio-economica e garantire un futuro ai viventi. Dobbiamo muoverci, proporre e smuovere opinione pubblica, partiti, “corpi intermedi” come i sindacati, le associazioni di categoria e quelle di cittadini.
Hora ruit.
Giuseppe Grazzini