“L’Europa che vogliamo” – di Andrea Cecconi
“L’Europa che vogliamo”
In un’Arena di Verona gremita da oltre trentamila persone, Padre Balducci concluse, nella primavera del 1991, la serie degli interventi introduttivi, pronunciati prima di lui da Padre David M. Turoldo e da Rigoberta Menchu. riaffermando, con determinazione, che l’Unione Europea si sarebbe concretamente realizzata, soltanto a patto che si fosse trattato davvero di una “unione di popoli” e non di una mera opportunità associativa da parte di potentati economici e finanziari.
Per questo motivo, secondo Balducci, sarebbe stato necessario che ogni Paese membro dovesse rinunciare ad una parte della propria sovranità delegandola all’Unione, per assicurare a quest’ultima un effettivo potere politico e decisionale, affinché potesse dialogare e confrontarsi da pari con le altre grandi potenze mondiali.
In quell’occasione Balducci non nascose una certa perplessità che ciò potesse concretizzarsi nel contesto storico-politico di quegli anni, ma non rinunciò ad affermare con forza le ragioni e l’attualità di quella prospettiva.
Sono passati quasi 30 anni e quell'unione di popoli sembra ancora lontana. Lo abbiamo constatato con amarezza durante l'emergenza Covid, e lo sconteremo durante la crisi economica che ci attende. A meno che non sappiamo far prevalere quei timidi segnali di cambiamento comparsi tra le persone, grazie alla inevitabile presa di coscienza che il pianeta è uno, le frontiere non fermano i virus e nessuno si salva da solo.
Andrea Cecconi, presidente Fondazione Balducci
A questo link il video dell’intervento appassionato di Padre Ernesto Balducci all’Arena di Verona nel 1991, in occasione dell’incontro sulla pace, promosso dall’associazione “Beati i costruttori di Pace”.