24 Novembre 2013 – 34^ DOMENICA – FESTA DI CRISTO RE – Anno C
24 Novembre 2013 – 34^ DOMENICA – FESTA DI CRISTO RE – Anno C
La regalità di Gesù Cristo, liberata da tutti i miti e da tutte le corone di Costantiniana fattura è il trionfo della pace, è il trionfo della fraternità nel consenso.
PRIMA LETTURA: 2 Sam 5, 1-3- SALMO: 121- SECONDA LETTURA: Col 1, 12-20- VANGELO: Lc 23, 35-43
…La violenza istituzionale è un male ma anche la necessità della risposta violenta è un male. E non c'è via di uscita da questo male finché non avremo realizzata la società del consenso, cioè la società in cui tutte le condizioni del liber0: consenso siano realizzate. Ecco perché la speranza cristiana è una speranza ultra-politica che mette i suoi piedi in un mondo che è quello del futuro. Il quale non è un mondo illusorio perché rivela la sostanza, il midollo che attraversa tutta la storia e che dà un senso positivo anche al ladrone crocifisso accanto a Cristo, dà senso positivo a tutti coloro che hanno voluto modificare il mondo intollerabile. Questo è il rapporto tra la speranza cristiana della riconciliazione e i processi storici confinati dentro la necessità delle contraddizioni; questo è un rapporto che noi oggi. stiamo vivendo all'estremo del suo significato. Oggi sappiamo come l'uso della forza, per i limiti distruttivi che essa ha raggiunto, ha perduto ogni legittima razionale, là dove il conflitto è tra la forza atomica e i suoi oppositori. Noi non vogliamo la rivoluzione contro la bomba atomica, noi vogliamo distruggere il consenso che la rende possibile e dobbiamo distruggerlo al servizio degli stessi che sostengono la necessità della forza per mantenere la pace. Quel che ci spinge è una lotta di amore che non accetta confini, che non accetta separazioni né frontiere: Non siamo di una parte, siamo per l'intera specie umana perché è la specie umana che come tale oggi è il bersaglio effettivo di ogni ipotesi di uso della forza. La regalità di Gesù Cristo, liberata da tutti i miti e da tutte le corone di Costantiniana fattura è il trionfo della pace, è il trionfo della fraternità nel consenso. In questa luce, che certo è futura ma splende già dentro come guida delle coscienze, trovano senso differenziato la violenza del potere che crocifigge il Giusto e la violenza di chi si ribella a questo potere, purché resti fermo che il senso ultimo di questa drammatica vicenda è manifestato In questo mistero del1'uomo Gesù Cristo che ha creduto nell' amore fino al dono di Se stesso. Egli ha perso, certo, ma i cristiani sanno che ha vinto perché questa vittoria non è rimasta un verdetto morale delle coscienze nobili di tutti i secoli: questa vittoria è stata affidata alla sfida del Padre che è nei cieli. Quel crocifisso Egli lo ha costituito Signore. Signore dove? In quale trono? In nessun trono! Il trono di questa regalità è la coscienza dell'uomo che crede in una umanità fraterna e per questa fede dà se stesso. Ovunque sia, di qualunque religione sia, il motivo vero di quel gesto, di quel progetto è questo: il trionfo dell'unica signoria che non fa torto a nessuno perché il vero nome di Gesù Cristo è 'figlio del1'uomo'. Non è un nome di parte, è il nome della totalità, perché tutte le cose sono state create In Lui e per Lui.
Ernesto Balducci – da: “Il Vangelo della pace” – vol.3