9 MAGGIO 2021 – VI DOMENICA DI PASQUA – Anno B
9 MAGGIO 2021 – VI DOMENICA DI PASQUA – Anno B
PRIMA LETTURA: At 10, 25-27. 34-35. 44-48 SALMO: 97 SECONDA LETTURA: 1 Gv 4, 7-10
VANGELO: Gv 15, 9-17
… Quando dico che lo Spirito Santo ci viene da tutti gli angoli della storia e della geografia, voglio dire che da ogni parte ci viene una manifestazione della nostra piena umanità che noi non possediamo. Siamo dei cercatori della pienezza, non dei portatori. Siamo in cammino verso la verità piena, non abbiamo la verità. Siamo possessori di un frammento ma il tutto è nel futuro. Allora l'atteggiamento autentico, sia per quanto riguarda i confronti a grandi dimensioni sia per quanto riguarda i confronti a modeste dimensioni, del gomito a gomito, del vivere quotidiano, è quello dell' ascolto. In questo brano degli Atti, Pietro dice al soldato Comelio che si prostra dinanzi a lui: «Alzati! anch'io sono un uomo». Questa frase, come tante volte ho detto, è per me quasi l'espressione epigrafica del midollo della rivelazione evangelica. Subito dopo, rivelando il senso implicito di questa sua professione di semplice umanità, Pietro dice: «Sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a Lui accetto». Ecco una formulazione, sintetica al massimo, della gravitazione che l'amore comporta: invece che l'elevazione platonica al sublime, la discesa umile verso la condizione della semplice umanità. Per amore, dobbiamo essere semplicemente uomini tra gli uomini. La comunità che era con Pietro, fatta di Giudei convertiti e quindi anche con un grave spessore di orgoglio, si meraviglia – e questa meraviglia è un fatto da sottolineare – che lo Spirito parli anche ai pagani. Questa meraviglia è fondamentale, in quanto da una parte indica consapevolezza dello stato di ignoranza (chi si meraviglia è ignorante), dall'altra indica la disposizione ad accogliere il nuovo. Le due virtù – il riconoscere la propria ignoranza e la disposizione ad ammirare ciò che ci viene dagli altri – fanno parte della linea di comportamento che intendo tracciare. Purtroppo è finito molto presto, questo stupore cristiano. Abbiamo racconti di missionari eccezionali, come per esempio Francesco Saverio, che andati in quel meraviglioso continente spirituale che era ed è l'India, ebbero l'impressione di trovarsi in un continente posseduto da Satana. I missionari non si meravigliarono di niente in quanto erano figli di una cristianità che aveva tutto da portare! Se in noi rinasce la meraviglia, rinasce qualcosa che è secondo lo Spirito. Se io nell'ascoltare (o nel leggere) uomini di sapienza esterna alla mia mi meraviglio e mi commuovo, vuol dire che qualcosa di buono nasce in me. Lo Spirito parla attraverso le labbra che noi abbiamo sigillato. Le bocche imbavagliate, gli uomini scomunicati, nascondono tesori che andrebbero ascoltati. Magari poi sentiamo che un Papa, quattro secoli dopo, dice che Lutero ha detto cose giuste. Quattro secoli dopo! L'altro spunto è quello di Pietro che si accorge che questi che parlano secondo lo Spirito sono dei «non battezzati». E giusto dunque battezzarli. In seguito il discorso si è capovolto: chi non ha il battesimo non ha lo Spirito Santo. In questo brano, c'è lo Spirito Santo e non 'c'è il battesimo. Ancora non si è costruita la teologia sacramentale che, così come l'abbiamo ereditata, è una teologia di dominio e non di rispetto per lo Spirito Santo. Ricordate lo sguardo smarrito di una mamma o di un genitore che vedevano il bambino appena nato in rischio di morire prima del battesimo? Ci è stata trasmessa una coscienza terroristica dove non c'è un barlume della rivelazione evangelica, c'è soltanto (e splende nel fondo) la luce di acciaio dello spirito di dominio, non la luce dell' amore che ci precede e che abbraccia tutte le creature! Sono appena alcuni spunti che dovrebbero servirci a rimettere severamente sotto giudizio il nostro modo di comportarci come cristiani e come uomini in mezzo al mondo in cui siamo. Solo se riconquistiamo la capacità di meraviglia positiva nell' ascoltare coloro che sono esterni al nostro modo di pensare, di vivere, di concepire la vita e la fede, solo allora siamo nell'onda dello Spirito Santo.
Ernesto Balducci – da: “ Il Vangelo della pace” – vol. 2