25 Dicembre 2023 Natale del Signore
25 Dicembre 2023 Natale del Signore
Prima Lettura Is 62, 1-5
Salmo Responsoriale (88)
Seconda Lettura Dagli Atti degli Apostoli At 13, 16-17.22-25
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 1, 1-25
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Il confronto con la parola di Dio, in un giorno come questo in cui la forza delle
convenzioni è così potente, nel costume e nella psicologia, è provvidenziale perchè
ci consente di farci largo tra tutto ciò che la circostanza natalizia accumula su di
noi, per ritrovare la vena segreta, la polla d’acqua pura che è come l’origine e ristoro
permanente della fede cristiana. I due grandi interrogativi che attraversano la storia
dell’ umanità e che hanno la loro codificazione più suggestiva nelle filosofie, e la
loro espressione simbolica nelle religioni — chi è Dio? e che cosa è l’uomo? — si
risolvono oggi in una sola risposta, che non è la risposta misurata sui concetti umani
ma rimane insieme luminosa e oscura, compiuta e da compiere, depositata nel
remoto passato e nascosta nel remoto futuro. Nei rapporti di fede la conoscenza
della verità non è una coincidenza tra l’intelligenza e l’oggetto: è una tensione che
apre il cuore e la mente verso un segreto il cui disvelamento è il senso ultimo della
storia umana. Se noi cerchiamo di cogliere le due verità nella loro unità sorgiva,
quella del mistero della nascita tra di noi di Gesù figlio dell’uomo e figlio di Dio,
noi constatiamo come la realtà dell’uomo ci appare al di fuori dei quadri culturali in
cui normalmente ritagliamo la nostra risposta. Nel prologo di Giovanni è detto che
quando il Verbo, nel quale tutte le cose sono state fatte, venne tra i suoi, i suoi non
lo accolsero. Ma anche sul piano della cronaca della nascita di Gesù questo — lo
ricordate? — avviene, perché Gesù nasce in una stalla per gli animali perché non
c’era posto per Lui. Per quest’uomo, per questo gracile bambino non c’era posto,
come non c’è posto per Dio. La verità di fondo del Natale è lo spostamento del
baricentro dello spirito umano in cerca della verità al di fuori dei quadri codificati,
stabilizzati. La verità è fuori. La fede contrae da questa accettazione del mistero una
specie di propensione invincibile, sempre mortificata ma sempre risorgente, a
leggere la verità fuori delle pagine codificate della cultura. La verità non è nei libri,
nemmeno nella Bibbia; la verità è un evento che si inscrive nel tessuto stesso del
divenire umano. Quello che chiamiamo il libro sacro non è che la registrazione,
certo solenne, certo garantita dallo Spirito di Dio, di questo evento che si ripete per
noi come se fosse la prima volta che avviene. Questo lo dico con la preoccupazione
di sciogliere la fede da ogni coerenza fissista, immobilizzante e da ogni culto della
parola scritta. Il messaggio di Natale ci mostra come per conoscere l’uomo noi
dobbiamo ricercarlo nelle sue condizioni di fragilità, di povertà, di esclusione.
Da “Il Vangelo della pace” vol.1 anno A