12 Febbraio 2023 VI domenica T.O.
12 Febbraio 2023 VI domenica T.O.
Prima Lettura Sir 15, 16-21 Salmo Responsoriale (Sal. 118) Seconda Lettura 1 Cor 2,6-10
Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-37
Il brano evangelico mette in contrapposizione la giustizia degli scribi e dei farisei e la nuova giustizia di cui Egli è l’annunciatore. L‘altra contrapposizione tocca non tanto la pratica morale quanto la sapienza, ed è enunciata da Paolo: “noi perfetti parliamo, si, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei suoi dominatori. Parliamo di una sapienza divina, misteriosa, rimasta nascosta e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria”. Una sapienza che nessuno dei dominatori ha mai potuto conoscere, se essi l’avessero conosciuta, non avrebbero crocefisso il Signore. … E’ una sapienza che è direttamente antitetica all’uomo e perciò al Vangelo. Non mi sfugge affatto che queste contrapposizioni hanno un senso profetico e male sarebbero usate se volessimo annullare il drammatico spazio delle mediazioni politiche. La storia è mediazione, non adempimento. Ma la profezia di Gesù serve a mettere allo scoperto le presunzioni del relativo, del provvisorio che si atteggia ad assoluto. Essa ci apre la via per una rimessa in questione dei dogmi della nostra cultura e delle norme prime della nostra politica ed economia. Il vangelo non è un progetto di civiltà, ma non è nemmeno un progetto per l’al di là: è la sapienza di Dio che ci proietta come un raggio di luce sull’articolazione tra ragione umana in quanto produttrice di storia e l’opzione fondamentale che dà alla ragione gli orientamenti decisivi e che può essere un’opzione di vita o un’opzione di morte. La croce di Gesù è piantata in questa divaricazione: chi sceglie per la morte è tra i suoi crocifissori, chi sceglie per la vita, anche se non conosce nemmeno il Suo nome, è tra i Suoi seguaci.
Da “Il mandorlo e il fuoco” vol.1 anno A