10 Marzo 2019 – I DOMENICA DI QUARESIMA- Anno C
10 Marzo 2019 – I DOMENICA DI QUARESIMA- Anno C
La storia delle religioni è un’epopea di Satana, perché con Dio sulle labbra si sono commessi crimini, accesi roghi, aperte prigioni, sterminati popoli. Questa è la storia umana.
PRIMA LETTURA: Dt 26,4-10- SALMO. 90- SECONDA LETTURA: Rm 10,8-13- VANGELO: Lc 4,1-13
…Siccome noi abbiamo il delirio dell’onnipotenza ma, ahimè, siamo poveri esseri, abbiamo un sostituto: è Dio. “Buttati giù. Ti aiuterà”. Il Dio religioso diventa la maschera di Satana perché ogni volta che in nome di Dio, con presunzione, si trascurano le regole della retta ragione, del buon senso, dell’amore del prossimo, della giustizia, noi cadiamo nella tentazione. La storia delle religioni è un’epopea di Satana, perché con Dio sulle labbra si sono commessi crimini, accesi roghi, aperte prigioni, sterminati popoli. Questa è la storia umana. Allora il male del mondo è qui, in questa profondità nasce il male, da piccole cose, in apparenza. Ma come può bastare che nell’alta montagna dove sgorga una vena d’acqua, ci sia un ciottolo grosso come un pugno, che volga quella vena d’acqua da un’altra parte, perché il fiume poi corra in un versante diverso, così una scelta che è una inezia, quella che si compie alle radici di noi stessi, può determinare un destino. Non c’è analisi psicologica che possa risalire a quel momento, che poi non è un momento cronologicamente collocabile agli inizi. C’è un inizio permanente. È qui che noi ci scopriamo ed è qui che il mistero di Gesù ci viene dinanzi. Dobbiamo entrare nell’universo dei simboli religiosi per una via che non sia quella di Satana. Satana ha una bella porta spalancata per chi vuole essere religioso. Satana è contento della religione purché essa sia conforme ai suoi suggerimenti. Quanti hanno adorato il potere ed hanno avuto tutti i regni della terra! La storia del cristianesimo è piena di imperatori credenti che hanno sterminato il prossimo. La storia del cristianesimo è anche storia di Satana. Però è anche storia di Gesù, perché tanti hanno scelto come Gesù e noi siamo chiamati a decidere sul senso del nostro destino e del destino del mondo. Se ci domandiamo: perché tanto male nel mondo? Perché Dio non si muove? È a noi che è rimandta la questione, siamo noi la bolla nera da cui viene il bitume che abbiamo attorno, da noi individui e da noi comunità. Quindi, dobbiamo convertirci. La conversione non è dire:’Io non credevo in Dio, ora ci credo’. Così facendo nulla è cambiato. Ci sono convertiti che sono come prima, hanno cambiato il mondo simbolico ma non l’opzione. Nella nostra storia di questo secolo abbiamo avuto tiranni che erano prima bestemmiatori e dopo religiosi, perché l’ateismo o la religione non sono l’assoluto ma sono funzioni di un assoluto, che è la scelta del senso dell’esistere. La fede e l’ateismo sono valori scambiabili. Dico fede ma si tratta di forma di religione esteriore. L’opzione di fondo è qui. Solo chi dice Gesù nello Spirito Santo (quello Spirito Santo che ha condotto Gesù nel deserto) è salvo. Questa riflessione, che sarebbe suscettibile di proiezioni molteplici su situazioni attuali, mi è servita per indicarvi con quale spirito dobbiamo vivere questa pedagogia di conversione che è il senso autentico della quaresima, ora che essa ha perso i valori sociologici esterni ed ascetici. Questa è la vera ascetica che certo potrebbe trovare anche modi di esprimersi visibilmente in qualche gesto. Tanti mi si affollano alla mente, ma non è il caso. Poi ogni coscienza deve assumersi la propria responsabilità creativa, creare a se stessa i gesti per esprimere la autenticità di questa scelta. Ma, per chiudere con un consiglio, interrogatevi sempre con quale occhio nel vostro segreto guardate l’altro, il mondo, le cose, il denaro… È da questa infinitesima situazione che prende senso il tutto. Gesù ce lo ha indicato con tutta la sua vita ma in modo esemplare in questa scelta che fu la scelta della crocifissione. Infatti, in quel momento in cui disse: «Vai indietro Satana», Gesù fu crocifisso. Il resto è estensione temporale ma dal punto di vista del significato ultimo quello è il momento un cui fu crocifisso. Occorre che noi ritorniamo nel solco profondo della nostra esistenza e lì compiamo le nostre scelte ma non una volta per sempre, ogni volta. Questa è la grandezza e la tribolazione del vivere umano perché su questo punto tanti uomini, di cui non conserviamo nemmeno il nome, hanno scelto come Gesù. È proprio per questa ricchezza, per questo lievito nascosto nell’umanità, che l’umanità non è ancora perduta.
Ernesto Balducci – da: “Il temp o di Dio” – ultime omelie 1991-1992